Ogni processione dogale veniva aperta dagli stendardi.
Questi potevano essere assegnati solo da enti religiosi in segno di protezione a chi li portava, e rappresentavano un grandissimo valore; averne ben otto significava che per otto volte Venezia era stata paladina della cristianità. La difesa poteva avvenire in campo di battaglia, ma anche nella diffusione del Verbo. Una volta conferito lo stendardo andava ad arricchire il numero di quelli esistenti; per questo motivo la stessa città poteva averne più d’uno.
Il corteo veneziano veniva aperto da otto stendardi, due per colore:
- bianco, simbolo di pace;
- rosso, simbolo di guerra;
- viola, simbolo di tregua;
- azzurro scuro, una lega.
Il colore degli stendardi con cui si apriva il corteo indicava la posizione politica della Serenissima Repubblica, e doveva rispecchiare quello dei gonfaloni esposti sulla Piazza San Marco davanti alla basilica. Gli stendardi potevano essere portati solo dai “comandadori” che indossavano un mantello lungo sino a terra di colore turchino, con una ”berretta” di colore rosso, per essere differenziati da altri Nobili e liberi Cittadini che la indossavano nera, alla quale era attaccata una medaglia dorata, con il conio della moneta in corso.
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